S ono tante le proposte che oggi ci vengono fatte in un universo in crisi. La mia proposta è un invito a guardare verso Oriente; intendendo Oriente non solo come una coordinata geografica, situata in un particolare punto, ma Oriente come è Archè, Principio: il Sole. Il luogo-talamo da cui esce il Sole (come dice il Salmo 19,6: il Sole che esce dalla stanza nuziale). Ma cos’è il Sole e perché questo affetto per il Sole?
Il Sole, qualcuno lo definirebbe creatura, altri quello che realmente è una stella di dimensioni medio-piccole. Il Sole costituito essenzialmente da idrogeno (circa il 74% della sua massa) ed elio, in una lunga fase di equilibrio stabile in cui l'idrogeno viene trasformato in elio generando ogni secondo una enorme quantità di energia emessa nello spazio sotto forma di radiazione elettromagnetica (radiazione solare) e flusso di particelle (vento solare).
Il Sole, che per la sua radiazione solare o luce, consente la vita sulla Terra fornendo l'energia necessaria ad attivare i principali meccanismi che ne stanno alla base della vita. Il Sole ha dunque una connotazione essenzialmente positiva: è simbolo di vita, illumina e scalda la Terra permettendo la crescita e la nascita di tutte le creature che la popolano, inoltre con la sua luce rende ogni cosa manifesta! Il Sole è espressione della forza, dell'energia, della volontà di manifestarsi, del conscio e della realizzazione concreta. Come afferma Shakespeare: “…e perciò il magnifico pianeta Sole è in nobile eminenza installato e posto nella sfera tra gli altri; il cui occhio salutifero corregge i sinistri aspetti dei pianeti maligni, e come il bando d’un re, ingiunge senza intoppo a buoni e malvagi”. Guardare i movimenti del sole, le sue aurore e le sue pindariche discese è cosa fondamentale per gli esseri viventi, ravviva lo stupore e genera uno strano legame con l’origine di cui si percepisce solo la presenza, senza sapere tutto. Ricordarci dell’Oriente è ricordarci del Sole ma l’Occidente non è un opposto ma il figlio: è nato e si è alimentato nell’Oriente. Dunque il problema non è superare la posizione di opposto, cambiare la propria posizione ma ritrovare la memoria. Spiegare questo nel mondo attuale non è semplice. Recuperare la memoria è dissipare anche la nostra ignoranza. E in Occidente oggi si “ignora moltissimo”, si credono novità cose antichissime o arcaiche, si pensa siano nostre quelle che appartengono agli altri. C’è una grande ignoranza sulle pratiche dell’esistenza, soppiantata da tutti quei moralismi religiosi o ideologici. Ci innamoriamo facilmente di cose che vengono da altri mondi senza conoscere le nostre radici.