Spunti e link dell’incontro: “Le tre parole: Tempio, Legami, Multitudo”

In memoria di lui
Maggio 29, 2020
Lettera aperta a Monsignor Carlo Maria Viganò.
Giugno 17, 2020
 

Mentre qualcuno parla di ri-presa, nel senso che molti pensano di poter tornare a prendersi quello di prima o ancor di più: potere, soldi; risorse naturali, ecc. a noi piacerebbe parlare di nascita, per abitare la realtà e sospingere il mondo verso la sua più bella geosofia. Nascere è verbo che esprime nudità, precarietà, imprevisto, sorpresa, stupore, forse anche pericolo. La nascita infatti, è il momento più pericoloso per un essere umano sospinto in un altro habitat, in cui deve imparare a respirare e nutrirsi in altro modo. Queste tre parole ci potrebbero aiutare, pur restando nella loro complessità. Non le pronunciamo e interpretiamo secondo una sequenza piramidale, per cercare quale delle tre è più importante. Si tratta di cerchi che scaturiscono dalla profondità di un unico centro; profondità del soffio vitale che anima tutte e tutti, che è intensità di desiderio, amore per l’essenza del bello e del vero. Progressiva apertura di una parola verso l’altra. Il Tempio che ricorda il mondo dell'anima, ma anche quello dell’eterno conflitto tra sacro e profano, tra spirito e istituzione. Il Tempio desiderato come spazio d’incontro, ma sempre teso a trasformarsi in corpo. I Legami che ci riportano nel complesso mondo della quotidianità, intriso di svariati aspetti: luoghi, presenze, assenze, solitudini e affetti, incontro con le cose e con l’ecosistema; delicate gioie e imponenti dolori e, tutto, nella responsabilità e nel desiderio. Ben intesi, la parola legame non significa laccio, nodo che stringe qualcuno o qualcosa. Si tratta della trama di un tessuto e il corpo è protagonista. La multitudo, che ci ricorda il mondo ampio e complesso del contesto sociopolitico e ci riporta alle geografie storico-spirituali che formano il mondo, alle cosmovisioni di differenti gruppi umani. Richiamo a nuovi soggetti politici. Per questo la Multitudo richiede una tensione “verso”: la va portata verso la sua realizzazione. Ed è questa stessa Moltitudine che resta nella visione del profeta: Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua… (cfr. Ap 7, 9). Anche qui: una moltitudine di corpi, ed è questo il filo che attraversa la trama esistenziale che lega queste tre parole: il corpo.

Per approfondire e rivedere all'incontro, di seguito il link:

Video incontro

Crediti fotografici: Engin Akyurt da Pixabay

 

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